sostituzione caldaia condominiale

Sostituzione caldaia condominiale: quale scegliere?

La sostituzione della caldaia condominiale è necessaria non solo in caso di guasti o malfunzionamenti, ma anche per ottenere maggiore efficienza, ridurre i costi e garantire il rispetto dei requisiti di legge.

La sostituzione della caldaia condominiale è una decisione che merita le giuste valutazioni e richiede il rispetto di determinati obblighi di legge. La scelta del dispositivo più adatto dovrà inoltre tener conto di ulteriori fattori, al fine di rispondere correttamente al fabbisogno termico dell’edificio. Vediamoli nel dettaglio.

Caldaia condominiale per riscaldamento centralizzato: cos’è e come funziona

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La caldaia condominiale è il cuore di una centrale termica. Si tratta di un dispositivo ad alta potenza preposto alla funzione di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria per l’intero edificio.

Un condominio con impianto di riscaldamento centralizzato, infatti, prevede solitamente un locale dedicato all’interno del quale è installato il generatore di calore, come una caldaia a condensazione condominiale, una pompa di circolazione e un sistema di tubazioni che si diramano verso le singole abitazioni dell’edificio.

Quando è necessaria la sostituzione della caldaia condominiale?

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Mediamente la durata di una caldaia è di circa 10-15 anni, a patto di eseguire periodicamente tutte le necessarie attività di manutenzione e pulizia. Tuttavia, la sostituzione di una caldaia condominiale può diventare necessaria, non solo in caso di guasti o di obsolescenza, ma anche perché il dispositivo non rispetta più determinati requisiti tecnici e di prestazioni imposti dalla vigente normativa.

Per effetto della Direttiva 2009/29/CE, infatti, a partire dal 26 settembre 2015, è entrato in vigore l’obbligo di immettere sul mercato solo caldaie a condensazione in grado di assicurare performance energetiche superiori e un ridotto impatto ambientale. Sempre più spesso quindi la sostituzione della caldaia condominiale è legata ad interventi di efficientamento e riqualificazione energetica degli edifici, incentivati anche da agevolazioni e bonus fiscali.

Come scegliere una caldaia a condensazione per condominio?

Sia essa legata alla necessità di un intervento di manutenzione straordinaria o alla volontà di ridurre i consumi e le emissioni, la decisione di sostituire la caldaia condominiale spetta all’assemblea dei condomini. La scelta del tipo di caldaia da installare richiede un’accurata diagnosi energetica dell’edificio ad opera di un tecnico specializzato, finalizzata ad individuare il corretto fabbisogno termico. Il progettista dovrà infatti determinare la potenza massima e la potenza minima del dispositivo necessarie per l’intero edificio, oltre che stabilire la configurazione dell’impianto, scegliendo tra installazione di una caldaia condominiale singola oppure di un sistema in cascata. Il dimensionamento dell’impianto deve essere tale da garantire una corretta espulsione dei fumi di combustione, un controllo del rumore e le normative antincendio. Al momento della sostituzione della caldaia condominiale, inoltre, bisognerà selezionare un modello tale da rispettare la vigente normativa in tema di riqualificazione energetica (Dlgs 192/2005).

La caldaia a condensazione Condens 7000 WP Bosch è ideale per rispondere alle esigenze di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria in condomini e unità plurifamiliari, sia in caso di ammodernamento di impianti esistenti sia in caso di edifici di nuova costruzione. Compatta e versatile, assicura un rendimento a pieno carico fino al 99% e pressione di esercizio massima di 6 bar, con diverse taglie di potenza (collegabili in cascata fino a 900 kW). Inoltre, è progettata per funzionare a gas, a GPL e con miscele di idrogeno al 20%.

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