
Centrale termica: normativa, caratteristiche e funzionamento
L’installazione di una centrale termica per condomini richiede alcuni accorgimenti tecnici e il rispetto della vigente normativa. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Un impianto di riscaldamento centralizzato è una soluzione efficiente per gli edifici condominiali, la cui installazione richiede un’apposita centrale termica condominiale dove collocare il dispositivo per il riscaldamento nel rispetto degli obblighi di Legge, volti a garantire l’efficienza e la sicurezza dell’impianto.
Vediamo in cosa consiste una centrale termica per condominio, come funziona e qual è la normativa di riferimento.
Cos’è una centrale termica condominiale?
Per “centrale termica condominiale” si intende un locale tecnico nel quale sono collocati i dispositivi preposti al riscaldamento e alla produzione di acqua calda sanitaria e un sottosistema per la distribuzione. In particolare, i dispositivi solitamente presenti all’interno di una centrale termica sono:

- uno o più generatori di calore, come una caldaia condominiale a condensazione;
- uno scambiatore di calore, se necessario;
- un bollitore per la produzione di acqua calda sanitaria, se centralizzata;
- un sistema di termoregolazione;
- dei collettori di mandata e di ritorno;
- dei circolatori;
- dei dispositivi di sicurezza dell’impianto, obbligatori per Legge.
Funzionamento centrale termica per caldaia condominiale

Il funzionamento di una centrale termica condominiale è legato al dispositivo per la produzione di calore e acqua calda sanitaria installato al suo interno e destinato a soddisfare il fabbisogno dell'intero edificio. La tipologia più diffusa è quella che prevede una caldaia condominiale a condensazione oppure un sistema di caldaie in cascata.
In questo caso, dalla centrale termica si diramano le tubazioni che distribuiscono l’acqua calda verso i singoli appartamenti, dove sono collocati termosifoni o pannelli radianti per il riscaldamento degli ambienti. Grazie alla tecnologia a condensazione, la caldaia condominiale assicura elevata efficienza, con una riduzione dei consumi e delle emissioni inquinanti rispetto ad un modello convenzionale.
Normativa e obblighi di Legge per centrali termiche condominiali
L’elevata potenza di un generatore di calore come una caldaia a condensazione condominiale (>35 kW) e l’elevato fabbisogno che è destinata a soddisfare hanno imposto una maggior attenzione da parte del legislatore in tema di requisiti dell’impianto, prestazioni energetiche, sicurezza e manutenzione. Esistono infatti diversi obblighi di Legge per le centrali termiche condominiali.
La Legge 10/1991 e D.P.R. 412/1993 e i successivi aggiornamenti, ad esempio, hanno introdotto per la prima volta le norme per la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, oltre la definizione delle zone climatiche con i relativi periodi e orari di accensione e spegnimento degli impianti centralizzati.
Un altro importante intervento normativo ha previsto, a partire dal 1° luglio 2017, l’obbligo di installazione delle valvole termostatiche su ogni singolo termosifone e dei sistemi di contabilizzazione, nell’intento di regolare l’accensione e lo spegnimento e di razionalizzare le spese condominiali.
Anche la manutenzione delle centrali termiche condominiali è disciplinata dalla Legge, che impone che gli interventi siano eseguiti da personale tecnico abilitato e definisce i criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici (D.P.R. 74/2013).
Un’altra importante norma relativa alla sicurezza degli impianti termici con potenze superiori ai 35 kW è la “Raccolta R Edizione 2009 Specificazioni tecniche applicative del Titolo II del DM 1.12.75” che indica quali dispositivi di sicurezza devono essere necessariamente installati insieme all’impianto per garantirne il corretto funzionamento in totale sicurezza.
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